Vi siete mai chiesti cos’e’ il vero specchio? Per me e’ mia madre. Spesso la guardo, la osservo e trovo elementi simili: una vita particolare..
Lei e’ partita dopo il matrimonio, a 22 anni, da un piccolissimo paese del Friuli, per raggiungere mio padre in Canada: non si e’ persa d’animo, e’ arrivata a destinazione e pur non essendoci nessuno a prenderla e’ comunque arrivata a casa.
Chissa’ se anche lei, come me, ha avuto ripensamenti sulla propria vita, sulle scelte fatte.
Comunque la cosa che piu mi piace e’ sedermi mentre beviamo un caffe’ o un the’ e mi racconta la sua vita, le sue avventure, le cattiverie subite, le gioie ricevute, la mia nascita; e paragono le sue parole a quelle che io vorrei raccontare di me.
A dicembre, al rientro per le vacanze, mentre stavamo preparando la cena della vigilia e il pranzo di Natale, mi chiede se la persona che era presente nella sua cucina la mattina, sarebbe tornata…. Ma sono io… Ma come? non mi ha riconosciuta? Eppure mi ha parlato tutto il tempo. La vedevo un po’ stizzita ma non capivo perche’… Mia mamma ha iniziato a non riconoscere la figlia che tanto ha desiderato e amato. Vi assicuro che e’ stato terribile. In un attimo, ho percepito che il terreno sotto i miei piedi si era trasformato in aria.
Com’e’ possibile? perche’ e’ successo a lei? con tutto quello che ha passato nella sua vita perche’ un cosa del genere?
La tristezza ha il soppravento. Mi attivo direttamente con il mio dottore di famiglia per capire cosa posso fare, come mi posso preparare a un future non tanto roseo. Noi effettivamente, per quanto se ne parli sempre di certi argomenti, non siamo preparati ad affrontare queste situazioni, a non avere piu’ il ruolo di figli, a diventare per queste persone che tanto ci hanno amato quasi degli estranei.
E la cosa che piu’ mi ha fatto pensare e’ stato il momento in cui lei stessa mi ha detto: non mi sento bene e mi turba non averti riconosciuta.
Se ci pensate e’ pazzesco.
Cosi’ mi sono attivata, ma non c’e’ molto su come noi figli possiamo affrontare questa situazione eppure sarebbe molto utile conoscere l’ esperienza di altri, cercare in tutti i modi di supportare le persone a noi care.
Ho cercato su internet, mi sono studiata le strutture che possono supportare determinate malattie debilitanti e mi sono confrontata con conoscenti. In teoria dovrebbe essere il tuo medico curante a supportarti e a consigliarti dove andare, con chi parlare, ma credo che ci sia una non conoscenza generale, per quanto se ne parli molto.
Tante volte mi sembra di avere una figlia che non ho, ma io ho ancora voglia di essere la figlia che sono.
La chiamo mille volte in una giornata, soprattutto perche’ voglio sentire la sua voce e da quella comprendo come sta.. ma soprattutto mi manca parlare con lei.
Lei e’ sempre stata una mia grande fan, ha sempre appoggiato tutto quello che ho fatto, miha ascoltato quando ero giu di morale, mi ha abbracciata e tenuta stretta quando ero triste.
Credo che un amore piu grande non possa esistere.
Grazie mamma per esserci ancora e di volermi un gran bene.